La materia oscura è misteriosa e incomprensibile per molti, e gli scienziati non fanno eccezione a questa lista. Nonostante i numerosi tentativi di svelare il mistero del fenomeno, nessuno è riuscito a spiegare ragionevolmente la sua essenza. Gli scienziati hanno fatto pochi progressi sull’argomento sperimentando il DarkSide-50. Il progetto ha sede presso l’Università del Massachusetts, quindi gli studenti sono stati coinvolti fin dall’inizio. L’enorme dispositivo esplora l’universo alla ricerca della presenza di materia oscura. Partecipano all’esperimento anche:
- Il Fondo Nazionale Italiano per la Scienza.
- Laboratorio Nazionale del Gran Sasso in Italia.
- L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
- Organizzazioni specializzate di numerosi paesi, tra cui Russia, Cina, Francia.
Il dispositivo si trova negli Appennini (montagne italiane) a grande profondità. Il professor Andrea Pocar e i suoi studenti del master hanno creato una rete speciale, un dispositivo ultrasensibile a forma di pallone. Un liquido di scintillazione viene versato all’interno per schermarlo dal rumore delle radiazioni che potrebbero essere raccolte come segnali ricercati.
I fisici attribuiscono la materia nera alla gravità, ma non ha un guscio fisico. Gli esperti mirano a rilevare gli elementi costitutivi di questa sostanza. Un contenitore di argon liquido è stato installato sul dispositivo, collegato alla sfera all’interno. La consistenza circolava attraverso di essa. Una speciale tasca di gas argon è stata progettata per amplificare i segnali inviati dalla materia nera. Il rivelatore registrava i lampi di luce quando le particelle si scontravano con gli atomi di argon.
Secondo il professore di fisica Andrea Pocar, tutta la difficoltà sta nel differenziare la radioattività generale dai fasci inviati direttamente dalla materia oscura. Il compito speciale di DarkSide-50 è quello di studiare la distribuzione delle particelle di materia nera nel piano trasversale dell’universo come l’uomo può osservarlo dal nostro pianeta.
I risultati dell’esperimento e una relazione sul lavoro sono stati resi pubblici per la prima volta da Pokar e dal rapporto del suo team al Los Angeles DarkMatter Symposium nel 2018. Si è scoperto che il dispositivo era effettivamente suscettibile di una certa classe di particelle di materia nera. I dati di tutte le misurazioni ottenute durante l’esperimento sono stati pubblicati. I risultati ottenuti nel campo della sensibilità ai segnali di materia nera hanno permesso al team Pokar di soddisfare le aspettative dei partecipanti al progetto e di attirare l’attenzione degli scienziati di tutto il mondo.